Nel non profit ci si concentra spesso sulla creazione di campagne di raccolta fondi efficaci. Si presta molta attenzione nell’ottimizzare l’esperienza di chi dona: si costruiscono DEM e ADV emozionanti, si garantisce il funzionamento del form da dispositivi mobili, si riduce il numero di campi da compilare e si integrano tutte le possibili modalità di pagamento. Tuttavia, troppo spesso si dimentica di dare altrettanta importanza alla thank you page e alla thank you mail, un po’ secondo la logica del “passata la festa, gabbato lo santo”.
Questo e, a mio avviso, un errore che puo avere conseguenze significative. Daniel Kahneman, nel suo lavoro, ha dimostrato quanto sia influente l’effetto picco-fine sulla nostra percezione delle esperienze. Secondo questo principio, non e solo il picco dell’esperienza a determinarne il ricordo, ma soprattutto come questa termina: gli esperimenti di Kahneman, come quello della mano immersa nell’acqua fredda o le sue indagini effettuate su pazienti sottoposti a colonscopia mostrano come un’esperienza negativa risulti meno traumatizzante se migliora nella sua parte conclusiva.
D’altro canto, immaginate di andare ad un concerto e, dopo due ore di splendida musica, sentire un’unica nota stonata pochi minuti prima della fine: quale sarà il ricordo della serata? quanto peserà quella stecca sulla vostra esperienza? In fondo si tratta di una nota stonata dopo migliaia, forse milioni, di note perfette.
Anche parlando di donazioni, dovrebbe essere fondamentale la curare della parte finale dell’esperienza. Non farlo, rischia di vanificare l’emozione che ha portato la persona a donare. Invece di ricordare l’emozione del gesto o di aver contribuito a un progetto, potrebbe rimanere deluso non solo dalla mancanza di riconoscimento o di gratitudine ma anche, paradossalmente, da come questa viene espressa.
Un ringraziamento personalizzato, coerente e caldo può fare la differenza nel mantenere il coinvolgimento del donatore. Non solo rafforzano il legame emotivo, ma possono anche incentivare future donazioni e il passaparola positivo.
Investire risorse nella creazione di una conclusione memorabile e gratificante del processo di donazione non e solo una buona pratica, ma una strategia fondamentale per costruire relazioni durature e significative con chi ci sostiene. Ogni dettaglio conta, soprattutto quando si tratta di gratitudine e riconoscenza.
Dobbiamo dedicare alla pagina e alla mail di ringraziamento almeno la stessa attenzione che dedichiamo a DEM e form di donazione: la cura di questi aspetti puo trasformare un semplice atto di donazione in un’esperienza positiva e indimenticabile, capace di fidelizzare le persone creando un impatto duraturo.
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