Di recente, mi sono imbattuto nel concetto di Random Act of Kindness (link nel primo commento), un principio che promuove la gentilezza gratuita verso gli altri, anche verso perfetti sconosciuti. Questo concetto ha risuonato profondamente in me, riflettendo un’idea che coltivo da tempo: la condivisione “casuale” di conoscenza e competenze.

Nel terzo settore, condividere le nostre conoscenze con gli altri, anche con chi non conosciamo personalmente, è un modo potente per rafforzare questo ambito spesso poco strutturato e con risorse limitate. Perché lasciare che qualcun altro affronti difficoltà che abbiamo già superato? Condividere ciò che sappiamo non ci rende più deboli, ma al contrario, rafforza le organizzazioni con cui collaboriamo, aiutandole a raggiungere risultati con meno sforzo. La conoscenza e la competenza non sono beni finiti: condividerle non le diminuisce, le accresce.

Questa forma di condivisione è, in effetti, una sorta di donazione e le donazioni costituiscono la linfa vitale del non profit. Ogni fundraiser è spesso anche donatore e può ugualmente operare “Atti Casuali di Condivisione del Sapere” o Random Act of Knowledge-sharing

È questo il motore che mi spinge e guida molte delle mie azioni. La condivisione casuale di conoscenze e competenze è il mio modo di contribuire a un mondo più solidale e cooperativo.

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