Oggi voglio consigliarvi Data Driven Nonprofits, un libro del 2016 di Steve MacLaughlin che, nonostante gli anni, è ancora estremamente attuale per chi lavora nel terzo settore in Italia.

🔍 Senza dati, siamo brontosauri*

In un modo sempre più dominato dai dati la frase di William Edwards Deming: “Senza i dati sei solo un’altra persona con un’opinione” è un monito fondamentale e MacLaughlin lo dimostra in questo libro con una lezione valida ancora di più oggi: se mancano i dati non c’è tecnologia che possa aiutarci.

Nel fundraising, i dati non sono solo numeri, ma veri e propri alleati strategici per conoscere e coinvolgere i donatori in modo sempre più preciso: conoscere i dati ci aiuta a capire chi sono e che cosa vogliono.

💡 Perché leggerlo ora?

Il libro fornisce una guida pratica e ispirazionale su come un’organizzazione può diventare “data-driven”. Non è solo per chi inizia: anche chi ha già qualche esperienza potrà trovare spunti utili per migliorare il proprio approccio.

Soprattutto, è un’opportunità per riflettere su come una gestione accurata e consapevole dei dati possa creare impatti tangibili e duraturi per la propria mission.

🌱I benefici concreti dei dati nel nonprofit

Il libro evidenzia come i dati aiutino a creare relazioni forti con i donatori, superando strumenti basilari come Excel, che a lungo termine rischiano di limitare l’efficacia.

Implementare un sistema di database relazionale (CRM) è fondamentale per segmentare e personalizzare le comunicazioni, migliorare la gestione delle campagne e fare un uso più sostenibile delle risorse.

🎯Conclusione

Data Driven Nonprofits è un libro consigliato per chi vuole capire come i dati possano trasformare un’organizzazione non profit, permettendo decisioni più informate e una crescita sostenibile.

Un classico che può ancora fare la differenza!

🦕Ma il brontosauro che cosa c’entra?

Carlo Emilio Gadda nelle suo “Il primo libro delle favole” scrisse: Il Brontosauro opinava che il verbo brontolare l’avevano inventato per fargli rabbia.

Questa favoletta ne dice che il permaloso è debole opinante.

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