📚 LibroDelVenerdi: “The Smart Nonprofit: Staying Human-Centered in an Automated World” di Beth Kanter e Allison H. Fine.
Questa settimana voglio parlarvi di un libro che ho iniziato a leggere da poco ma che già trovo un testo imperdibile: “The Smart Nonprofit: Staying Human-Centered in an Automated World”
💡 Il cuore del libro è un’idea tanto semplice quanto rivoluzionaria: l’introduzione di tecnologie “smart” (intelligenza artificiale, automazioni, bot) nel settore non profit può liberare tempo prezioso per le persone. Questo “dividendo del tempo” rappresenta un’opportunità per ridurre il carico di attività ripetitive e dedicare maggiore attenzione a relazioni autentiche, creatività e risoluzione dei problemi.
Le autrici ci avvertono però di un rischio: delegare alle macchine senza un approccio critico e umano può amplificare bias, disuguaglianze e persino ridurre l’empatia. Il messaggio è chiaro: la tecnologia deve servire l’umano, non il contrario.
📌 Alcuni spunti che mi hanno colpito:
👉L’importanza di progettare l’uso della tecnologia in modo etico e responsabile, evitando automatismi che ci rendano “passivi”.
👉La necessità di bilanciare efficienza e umanità, sfruttando la tecnologia per essere più presenti e non meno.
👉Come il non profit potrebbe guidare un uso virtuoso della tecnologia, dimostrando che innovazione e valori non sono in conflitto.
🔎Che cosa mi ha spinto a leggerlo? In una recensione su SSIR ho ritrovato un concetto che mi è molto caro ovvero che acquisire software e sistemi intelligenti non può essere solo una decisione tecnica, ma una sfida umana che richiede leadership informata. Trovare il giusto equilibrio tra tecnologia e bisogni delle persone è responsabilità di tutta l’organizzazione, non solo dell’IT (o di chi ne fa le veci).
La tecnologia deve servire le persone, non il contrario.
❓Cosa ne pensate?
Come vedete il rapporto tra automazione e lavoro nel settore sociale? Quali esperienze avete fatto con strumenti “smart” che vi hanno aiutato (o magari ostacolato) nel vostro lavoro?
Credete che il rischio di disumanizzare sia reale, o pensate che sia solo questione di “come” adottiamo queste tecnologie?
Aspetto i vostri pensieri nei commenti!
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