Spesso mi trovo a discutere, sia al lavoro che nella vita privata, su quali dati siano davvero necessari o utili da raccogliere in un form online.

L’obiettivo principale di un form, sia esso per donazioni, iscrizioni alla newsletter o lead generation, e far si che piu persone possibili completino il processo. Anche se puo sembrare un’ovvietà, non lo e. Numerosi studi dimostrano che più campi ci sono in un form, maggiore e il rischio che le persone non lo completino. Questo vale sia per i campi obbligatori che per quelli facoltativi, che visivamente possono diventare un ostacolo.

Uno dei campi più dibattuti e quello del genere, spesso indicato come “sesso”. Senza entrare nella questione di quale sia la definizione corretta, vorrei spiegare perché ritengo che questo dato non andrebbe chiesto, se non in casi eccezionali.

Di solito, il genere viene raccolto per semplificare la comunicazione personalizzata. In italiano, la comunicazione neutra e piu complessa perche non esiste un genere neutro. Ci sono varie sperimentazioni linguistiche, come l’uso dell’asterisco o dello schwa, ma non sempre sono adatte a tutti i contesti e possono risultare distraenti o persino controproducenti.

Tuttavia, semplificare i processi non e un motivo sufficiente per raccogliere questo dato. In questo modo consideriamo solo il punto di vista di chi raccoglie il dato, ignorando quello delle persone interessate: personalmente, ad esempio, apprezzerei uno sforzo in più per trovare una forma neutra come segno di attenzione invece che una caratterizzazione per genere del testo.

Per provare a ovviare a questa complessità, si propone talvolta un campo non “binario” con opzioni come “preferisco non dire” o un elenco più o meno ampio di generi. Ma anche questa soluzione ha almeno due problemi:

  1. L’elenco potrebbe risultare limitato e non inclusivo, causando potenzialmente anche delle contestazioni.
  2. Potrebbe rendere il dato di genere in un dato particolare (ex dati “sensibili”), rivelando un orientamento personale. L’articolo 9, comma 1 non nomina esplicitamente questa fattispecie ma per analogia e desumibile da quelle sono elencate.

Se dovessimo quindi considerare il genere come un dato particolare il suo trattamento sarebbe vietato se non dietro un consenso e per finalità specifiche perché difficilmente potrebbe esser considerato un trattamento “necessario”.

Per questi motivi, personalmente vedo solo controindicazioni nel raccogliere e trattare questo dato in qualsiasi forma. Credo valga la pena di fare uno sforzo creativo per comunicare senza questa informazione.

E voi cosa ne pensate?

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