In Italia esiste una normativa – la 81/08 – che impone a tutte le lavoratrici e i lavoratori una formazione obbligatoria sulla sicurezza.
⚠️Un tema fondamentale, cruciale, che riguarda la vita delle persone ogni giorno.

🤔Eppure, quante volte abbiamo visto colleghi lasciare scorrere i video, rispondere a caso ai test finali, chiudere in fretta il modulo?
Quante volte quella formazione, pur necessaria, è diventata un rituale vuoto?

La responsabilità non è (tutta) delle persone.
È del modo in cui quella formazione viene proposta: astratta, scollegata dal reale, identica per tutti, spesso noiosa.

È una grande idea, messa male in pratica.
Ed è un peccato. Ma anche un avvertimento.

Perché ora chel’articolo 4 dell’AI Act introduce l’obbligo di “AI Literacy”, dobbiamo evitare lo stesso errore.
La formazione sull’Intelligenza Artificiale non può essere standard (lo dice anche la norma).
Non può essere uguale per chi programma e per chi scrive testi. Per chi decide e per chi esegue.

👉Deve essere calata sui ruoli, utile, concreta.
👉Deve aiutare a usare strumenti che risolvono problemi reali.
👉 E soprattutto deve essere collegata all’esperienza quotidiana, altrimenti rischia di diventare l’ennesimo corso che nessuno ascolta.

Perché formare una persona su qualcosa che non usa è uno spreco.
Formarla su qualcosa che può migliorare il suo lavoro, la sua vita, le sue decisioni… quello sì che è un investimento.

Se vogliamo che l’AI Literacy diventi realmente una leva di consapevolezza, dobbiamo smettere da subito di pensarla come un adempimento.
E iniziare a progettarla come un’opportunità.

Original Linkedin Post: https://www.linkedin.com/posts/almagio_ai-litteracy-formare-%C3%A8-importante-ma-come-activity-7320417941596860416-FQ-F/